Muore facendo snowboard, e Zermatt chiede i 12000€ per il recupero del corpo

E’ il 19 agosto 2010 quando sul ghiacciaio fra Zermatt e Cervinia muore Fabio Paravella, diciannovenne snowboarder che aveva deciso di passare una giornata facendo snowboard estivo sulle nevi del comprensorio svizzero.

La causa della morte di Fabio fu un crepaccio di cui non si era accorto, un “abisso delle nevi” che gli è stato fatale.

I crepacci sono uno dei pericoli dello sci/snowboard estivo, si formano con il normale avanzamento del ghiacciaio oppure con le alte temperature. Profondi fino a 10 metri sono delle vere e proprie trappole mortali che si mimetizzano fra la neve. I gatti delle nevi ed altri mezzi sono sempre in costante azione per riempirli di neve e se questo non risulta possibile lo staff provvede ad indicare il pericolo recintando l’area e posizionando i dovuti segnali.

A distanza di 3 mesi e mezzo Zermatt ha presentato il conto di 12000€ riguardante le spese per il recupero del corpo nel crepaccio. Nella lista risultano spese per i soccorritori, per i medici ed i 2 elicotteri intervenuti sul posto.

Un grande dolore per la famiglia che “oltre al danno vede anche la beffa”. Dopo aver perso il figlio ed averlo riportato in Italia spendendo di tasca propria 2000€ vedono anche addebitarsi questi 12000€, soldi che diventano emblema della morte di un giovane ragazzo alla ricerca di un po’ di divertimento, morte che forse si sarebbe potuta evitare.

Secondo il Papà Mario, l’incidente ha ancora molte zone d’ombra e la famiglia è intenzionata a trovare risposta alle domande che da molto tempo si pone sull’evento del 19 agosto, per questo hanno deciso di affidarsi ad uno studio legale che avrà il compito di fare chiarezza una volta per tutte sulla morte di Fabio Paravella.

1 Commenti Popolari

Lascia un commento o una recensione

Lascia un commento o una recensione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati