Forse è prematuro parlare di primavera a 3000 metri ma il disgelo è iniziato anche alle quote più alte e le webcam ce lo testimoniano.
Sebbene per 1-2 ore al giorno e con un rialzo termico quasi insignificante, il sole ha iniziato a scaldare anche alle quote più alte. I segni sono le grandi masse di neve che cadono dopo esser rimaste in bilico per mesi grazie a constanti temperature “polari”.
Ma in che stato è il Ghiacciaio dello Stelvio?
Lo Stelvio è già in buone condizioni. Le nevicate sono state abbondanti questo inverno, le temperature rigidissime tanto che più di qualche volta si sono sfiorati i -30° e per 2 mesi la massima si è attestata sui -10°.
Buoni risultati già a 2700 metri e buone condizioni anche sul ghiacciaio(3100-3400 metri).
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo inverno è stato più nevoso per il Ghiacciaio dello Stelvio per 2 motivi:
- L’inverno 2009 ha portato grandi precipitazioni a quote medio basse, questo ha comportato temperature rigide in quota impedendo di fatto nevicate abbondanti. L’inverno che si sta per concludere ha invece portato nevicate a quote più alte con alcune oscillazioni che hanno visto la neve solo sopra i 2000 metri.
- L’inverno si è fatto sentire maggiormente in Alto Adige con precipitazioni più consistenti rispetto ad altre zone
Un buon auspicio in vista della stagione estiva, ma non è finita qui…
I ghiacciai accumulano le masse nevoso più consistenti nel tardo autunno ed in primavera. Sebbene le nevicate autunnali siano più importanti di quelle primaverili (durante l’inverno hanno modo di consolidarsi) queste ultime non sono da disprezzare ed è già capitato che abbiano posto rimedio ad autunni ed inverni disastrosi.
Solitamente queste nevicate iniziano verso la fine di Marzo ed i primi giorni di aprile. Per “vederle in azione” bisognerà aspettare che la quota delle nevicate si alzi fino ai 1600-1700 metri assicurando così temperature più miti (-3° solitamente).
Riuscirà a resistere il Ghiacciaio questa estate?
La situazione nivologica dei ghiacciai non è prevedibile nel lungo termine e spesso nemmeno nel breve termine. Grandi accumuli invernali non significano molto se l’estate che seguirà sarà molto calda.
Ad incidere sempre di più negli ultimi anni non sono gli accumuli nevosi, quasi invariati alle quote più alte, ma le temperature estive.
Il riscaldamento climatico ha portato i ghiacciai italiani a vivere anche 30 giorni di continuo scioglimento, in poche parole per 30 giorni di fila con le minime sopra i 0 gradi.
Un esempio lampante lo abbiamo dai dati che arrivano dalla Valle d’Aosta.
Sebbene l’inverno 08/09 sia stato da record in termini di precipitazioni per i ghiacciai valdostani, questo non ha assicurato i ghiacciai che a fine estate hanno presentato un bilancio, ancora una volta, negativo.
Speriamo non sia il caso dello Stelvio. Non ci resta altro che sperare in una buona primavera ed una estate clemente.
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